CARÉ ALTO 3463 m · Cresta Est Via Cerana
Sara Lazzari Sara Lazzari
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 Published On Premiered Sep 3, 2023

Non avrei mai immaginato di caricare nel mio canale il video della salita al Caré Alto, invece il 14 agosto io e Nico abbiamo coronato un altro piccolo sogno che avevamo nel nostro cassetto da anni.
Non ci sentivamo mai pronti, avevamo paura, non mi sentivo all'altezza di quella cima; si sa, certe cime selezionano ed è giusto così.
L'abbiamo studiata molto, ci informati tanto finché, presi dal coraggio, prenotiamo il Rifugio Carè Alto. É arrivato il momento.

La salita dal Pian della Sega al Rifugio è qualcosa di disumano. Caldo, afa ed un sentiero sempre in piedi ci fa capire quanto sia già impegnativo da qui..
bisogna essere ben motivati per salire su quel sentiero.
Il rifugio è magnifico, si respira ancora la vera vita di rifugio. Lo staff è così gentile che vorresti dargli un abbraccione. La notte passa e l'ansia sale; ore 3:30 partiamo. So di essere lenta quindi anticipo la partenza, in qualche ora tutti mi raggiungono e ci superano creando tappo sul punto principale di tutta la salita, la parete verticale che porta in cresta. Subisco ancora una volta la "sconfitta" di aver un passo lento e di dover aspettare per salire. Nico tira da primo la via di III lunga 33 metri, integra con qualche friends e cordoni su spuntoni e fa sosta in cresta, mi recupera. Mentre salgo penso "grazie amore per permettermi di vivere tutto questo, non ce l'avrei mai fatta senza di te". Lo raggiungo e mi scende una lacrima, il passaggio più tosto della via lo abbiamo fatto, ora non si torna più indietro.
Respiro un attimo, mi tremano le gambe. Non capisco se possa essere l'ansia, la felicità, la quota; forse è tutto l'insieme.
Proseguiamo in conserva corta, ci assicuriamo lungo gli spuntoni presenti, la roccia è spettacolare. La vista si apre sul quel che resta del ghiacciaio della Vedretta di Lares e sulle cime vicine. Proseguiamo fino ad incontrare la famosa "gobba d'asino", una dorsale poco ripida ma molto stretta ed esposta, lunga circa 35m. A metà vi è un chiodo (unico punto di cresta in cui ci siamo assicurati anche noi) e in sosta si trova un cordino metallico, può essere superata in punta di piedi (più elegante ma esposto) oppure a cavalcioni, 1°/2°grado...
proseguiamo lungo cresta sempre in conserva. Troviamo lungo la salita delle soste ma proseguiamo "senza problemi" (un fià manco par mi ahah ) fino a un piccolo torrione. Vediamo la cima, mi emoziono, ancora non ci credo di essere lì. Nella cresta solo Nico si sentiva a suo agio, io ero ancora tesa e non so il perchè.. le difficoltà non sono eccessive abbiamo fatto di peggio ma forse continuo ancora ad accusare lo stress subito questa estate a seguito del trasloco/danni ecc.. vabbè cancello per un attimo tutto e mi godo il momento. Ritroviamo il vecchio ma ristrutturato baraccamento di guerra e i resti del volano della teleferica. Disarrampichiamo verso N per scendere su terreno facile passando accanto al volano. Per arrivare alla forcella sotto la cima, allo sbocco del canalone E, si segue un traverso detritico di 1° grado. Dalla forcella, lungo la via normale, 30m di 1/2°grado su roccia bella e compatta proseguiamo passando la corda tra i blocchi presenti fino a raggiungere la croce.
Siamo partiti per primi, siamo arrivati per ultimi ma non importa. Il tempo è perfetto e noi ci abbandoniamo ai nostri pensieri, alla felicità che in quel momento è solo nostra, alla gratitudine per essere arrivati lì. Vogliamo immortalare con i nostri occhi e con le foto questo momento. Vorrei poter scattare con gli occhi una foto e metterla in archivio nel mio cervello per poterla rivivere un domani, quando non riuscirò più a raggiungere queste cime e potermi emozionare come un tempo, sentirmi viva e baciata dalla vita. Vorrei vivere per sempre queste emozioni, questi attimi e raccontarli un domani ai miei figli. La vita è così preziosa e purtroppo ci si rende conto solo in alcune occasioni, sprecando tempo prezioso senza coltivare l'amore ed il rispetto verso se stessi e gli altri.
Continuo a ricercare tutto questo per non smettere mai di studiare e ritrovare la vera persona che sono. Non riusciamo mai ad analizzarci fino in fondo, abbiamo mille distrazioni e superficialità per permettere uno studio approfondito di noi stessi, di quello che siamo e quello che vogliamo essere nel mondo che desideriamo noi. Lo stress della vita di tutti i giorni ci allontana da tutto quello che è pace e serenità che purtroppo riesco a trovare solo qui.

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