Sulla ferrata della Memoria scopriamo i resti del primo impianto idroelettrico del Vajont (1899)
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 Published On Jan 28, 2024

In questo video percorreremo la ferrata della Memoria a caccia dei resti del primo impianto idroelettrico del Vajont. Infatti, contrariamente a quanto si può immaginare, la diga attuale non è il primo sbarramento artificiale costruito sul torrente Vajont. Già nel lontano 1899 venne realizzata la prima diga, nella zona di Le Spesse, facente parte di una serie di ardite opere idrauliche tra cui un lungo canale in sponda destra per lo sfruttamento delle acque del torrente ai fini di produrre energia elettrica da utilizzare in una grossa fabbrica di Longarone, il cartonificio Protti.

La storia dell'ex canale Protti si intreccia con quella dello sviluppo industriale di Longarone all'inizio del secolo scorso, e resti di questa vecchia via d'acqua sono tutto ciò che rimane di uno straordinario impianto idroelettrico il cui progetto risale al lontano 1899. L'acqua derivata dal torrente Vajont, alimentava una piccola centrale all'interno della più grande fabbrica di Longarone, il cartonificio Gustavo Protti, da cui deriva anche il nome del canale stesso. Progettata dall’ing. Gabriele Migliorini, questa arditissima via d'acqua, venne realizzata con enormi difficoltà, essendo quasi completamente scavata nella roccia tra gallerie, cenge artificiali e ponti. Alla fine dei faticosi lavori, ultimati in appena un anno, fu possibile attivare il primo impianto idroelettrico ad acqua fluente del Vajont, ben 60 anni prima che la SADE iniziasse a costruire la famigerata diga.

La concessione per questo impianto privato, prevedeva l'utilizzo di 100 litri al secondo da prelevare mediante un'opera di derivazione, costituita da una diga a gradoni in pietra alta 7 metri, ubicata nei pressi del villaggio di ‘Le Spesse’, a quota 580 metri. Era posizionata all'incirca nella zona dove oggi si trova l'imbocco della galleria di by pass, ma ad una quota inferiore. Attraverso un sistema di chiuse, l'acqua veniva immessa nel lungo canale e quindi nella vasca di carico, da cui partiva la condotta forzata che alimentava le turbine, con un salto di 130 metri. Inaugurato nel 1900, l'impianto rese autonomo lo stabilimento dal punto di vista energetico, con notevoli benefici sui costi di produzione.

L'ex canale Protti è stato gravemente danneggiato in più punti nel disastro del 1963, ma oggi con un minimo di esperienza di progressione su vie ferrate, è possibile percorrere per circa 1 km il vecchio manufatto, seguendo il primo tratto del percorso attrezzato senza particolari difficoltà.

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Bibliografia: SACCHET AGOSTINO "Le frane e le onde" - Tiziano Edizioni
https://www.radiopiu.net/wordpress/du...

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