Le campane di Villa d'Adda (BG) - loc. Piazza - Suonate festive - Video 1250
Aleadda Aleadda
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 Published On Sep 19, 2019

Villa d’Adda (BG) - loc. Piazza, Isola Bergamasca
Chiesa Arcipresbiterale di S. Andrea Apostolo

Concerto di 8 campane in La²
Paolo Capanni - Castelnuovo ne’ Monti 1966

Suonate:
[03:12] Concertino domenicale, ripreso dalla cella campanaria, come primo segno della S. Messa Festiva;
[10:46] Concertino domenicale come primo segno delle S. Messe Festive e Prefestiva;
[20:01] “Lauda Jerusalem” come terzo segno della S. Messa Festiva;
[21:31] “Christus Vincit” come terzo segno della S. Messa Festiva;
[23:22] Angelus con le 5 campane minori a distesa;
[26:22] Distesa delle 6 campane minori come secondo segno della S. Messa Prefestiva;
[30:04] Distesa a 8 campane come secondo segno della S. Messa Festiva;
[33:42] Distesa a 8 campane come secondo segno della S. Messa Festiva;
[37:29] Distesa a 8 campane come secondo segno della S. Messa Festiva.

Ringrazio il parroco don Diego, il sacrista Isaia per l’infinita disponibilità e per avermi supportato (e sopportato) per le riprese nelle diverse chiese, i custodi delle chiese sussidiarie, i campanari e i privati che hanno mi hanno aperto le porte delle loro chiese.

Concludiamo questo viaggio alla scoperta delle chiese di Villa d’Adda e delle loro campane; ultima tappa: la chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea.
Con lo sviluppo del paese maturò l’esigenza di una nuova chiesa adatta ad accogliere il numero di fedeli che era cresciuto in pochi anni possibilmente in un luogo centrale, approfittando dell’instabilità strutturale della vecchia chiesa a Catello che non poteva sopportare un ampliamento. Così il 22 maggio 1737, in località nota con il nome di “Piazza”, veniva posata la prima pietra benedetta da padre Raina. La chiesa fu benedetta nel 1755 e completata negli anni successivi: nel 1759 la facciata, nel 1760 la sacrestia, nel 1780 terminarono gli affreschi e la costruzione dell’altare della Madonna; per essere poi consacrata il 7 ottobre 1810 dal vescovo Gian Paolo Dolfin che trasferì l’antico titolo di Sant’Andrea Apostolo.
La chiesa domina con la sua vistosa architettura tutto il paesaggio di Villa d’Adda. Dalla strada un’ampia scalinata a varie rampe conduce al sagrato; la facciata in arenaria è suddivisa in tre settori da lesene con basi e capitelli corinzi e due ordini architettonici sovrapposti conclusi da un terzo ordine limitato centralmente da un coronamento, con tre statue raffiguranti un angelo, S. Andrea e S. Alessandro. Nel settore centrale è presente il portale con stipiti e architrave sagomati e sormontati da un timpano curvo spezzato con al centro uno stemma vescovile. I settori laterali, invece, presentano entro le nicchie le statue di S. Pietro e S. Paolo. Nel secondo ordine è presente una finestra con parapetto ed architrave al centro tra due medaglioni scolpiti con le storie di Sansone e Giaele.
L’interno si presenta ad un’unica navata a pianta ellittica; lesene con base in marmo, fusto in stucco lucido e capitelli corinzi reggono la trabeazione ed il cornicione sui cui si imposta la volta semiellittica che ricopre l’intera navata. Quest’ultima è suddivisa su ogni lato da vari settori ospitanti le cappelle della fonte battesimale, S. Carlo, Madonna del Rosario, Sacro Cuore, S. Lorenzo ed infine quella delle SS. Reliquie. Nei due brevi tratti di parete di raccordo tra la navata e il presbiterio sono presenti a sinistra e a destra due ingressi che conducono rispettivamente alla Cappella del Suffragio e alla sagrestia. Il presbiterio è sopraelevato di sette gradini rispetto alla navata e presenta una pianta rettangolare coperta da cupola semiellittica poggiante su quattro arcate; il presbiterio si conclude in un coro absidato coperto da catino
Per la costruzione del campanile si decise di utilizzare il materiale della vecchia torre della chiesa ormai abbandonata di Catello che durante la demolizione crollò.
Siamo nel 1817 e la torre neoclassica progettata dal Bovara già svettava accanto all’imponente chiesa, ma solo nel 1836 fu dotata di un concerto di 8 campane in Si♭² opera dei Fratelli Barigozzi di Milano che molto probabilmente le realizzarono in loco. Le campane furono consacrate dal vescovo Carlo Gritti Morlacchi. Si segnalano una rifusione da parte di Monzini di Bergamo e il Fa³ di kg. 640 rifuso nel 1904 da Giorgio Pruneri di Grosio in seguito alla rottura dovuta forse al martello delle mezz’ore.
Nel 1939 il vescovo Adriano Bernareggi consacrava la nuova mensa dell’altare maggiore con le reliquie dei Ss. Andrea, Lorenzo ed Alessandro, un anno dopo si sconsacrava la vecchia chiesa, ufficializzandone l’abbandono.
Nel 1942 vengono rimosse le 2 campane maggiori dalla torre per essere requisite che al termine del conflitto vennero ripristinate dalla fonderia Angelo Ottolina di Bergamo. Il concerto attuale però è frutto della rifusione delle vecchie campane avvenuta nel 1966, opera della fonderia Paolo Capanni di Castelnuovo ne’ Monti.

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