La tecnica e l'ignoranza comandano la politica, quale sarà il futuro della società?
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Il governo della tecnica e della tecnologia cancella la politica, favorisce il populismo che parla alla pancia delle persone: i politici parlano per slogan, senza sforzo di comprensione e riflessione.
La politica moderna favorisce le fake news: scorciatoie del pensiero, semplificazioni in un mondo sempre più complesso e indecifrabile dove l’uomo sente che la propria individualità e le proprie emozioni non contano.
In questa avvincente conferenza il filosofo Umberto Galimberti parla apertamente dei problemi della politica moderna, in particolare i problemi della politica italiana, usando esempi come la gestione degli sbarchi e il naufragio dei migranti.

La tecnologia è pericolosa ma ormai indispensabile, l’uomo ne è diventato dipendente.
La tecnica non è più uno strumento nelle mani dell’uomo, dagli effetti prevedibili e governabili: oggi è diventata un mondo, un paradigma, la ragione ultima.

Così, oggi, se qualcosa si può fare si fa, anche se va contro un’etica millenaria.
Contano solo gli effetti e non le intenzioni per cui si agisce.
La politica non ha più potere decisionale: l’ha trasferito all’economia che a sua volta investe guardando alle risorse disponibili e alla tecnologia.
E la tecnologia non presuppone alcun senso, se non la conferma della sua potenza: ottenere il massimo degli scopi con il minimo impiego possibile di mezzi.

Umberto Galimberti richiama il ministro dell'interno Piantedosi, citando e commentando le sue parole "carico residuale" riferendosi ai migranti rimasti sulla nave dopo che i malati erano scesi.
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