Le campane del Santissimo Redentore a Legnano (MI)
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 Published On May 13, 2021

Legnano (MI), Chiesa Parrocchiale del Santissimo Redentore
Concerto di 6 campane in Si2 crescente (Giorgio Pruneri 1905; Si2 Barigozzi 1938)

Distesa a 6 campane per il Regina Coeli nella solennità dell'Ascensione

I primi documenti che citano il nucleo originario Legnanello risalgono al luglio 1586, quando il futuro papa Gregorio XIV iniziò un'inchiesta sul territorio della nuova pieve di Legnano, dopo il trasferimento della sede da Parabiago. L'allora cardinale Sfondrati segnalò la presenza della chiesa di Santa Maria della Purificazione, alla quale venne affidato un rettore stabile a partire dal 15 dicembre 1541. La comunità religiosa del quartiere faceva da sempre riferimento a questa chiesa, finchè si rese necessaria l'edificazione di un nuovo edificio di culto più ampio. La parrocchia di Legnanello fu costituita il 13 agosto 1898, mentre la posa della prima pietra della chiesa del SS. Redentore fu posta il 26 maggio 1901. La chiesa, completata grazie alla generosità dei legnarellesi, fu consacrata dall'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari il 30 novembre 1902. Il nuovo edificio è in stile romanico lombardo a tre navate, divise da due file di colonne marmoree. L'altare maggiore e il pulpito sono ispirati alla basilica di Sant'Ambrogio a Milano, mentre l'architettura richiama volutamente le basiliche bizantine di Ravenna. Il campanile venne completato con l'aggiunta di sei campane provenienti dalla fonderia Pruneri, benedette nel 1905. L'esterno della chiesa è caratterizzato da un piccolo edificio ottagonale, annesso alla parte sinistra della facciata e destinato a battistero. L'interno della chiesa è notevolmente affrescato; tra le opere spicca nettamente la trasfigurazione di Gesù, dipinta nel catino absidale su un fondale dorato, e un dipinto del 1635 proveniente dalla chiesa della Purificazione. Nel 1938, in seguito a una vistosa crepa che ne compromise il suono, fu necessario rifondere la campana maggiore.

Un ringraziamento al parroco don Stefano e a don Alessandro.

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