Risolvere i problemi della vita: come affrontare al meglio le sfide
Psicologia - Luca Mazzucchelli Psicologia - Luca Mazzucchelli
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 Published On Mar 4, 2020

Come risolvere i problemi che la vita ci pone di fronte? Questa è la grande sfida che ognuno di noi deve imparare ad affrontare al meglio. Oggi ti parlo dell'equazione per risolvere i problemi della vita: perché di fronte ad un problema è necessario avere un metodo per affrontarlo e per affrontare anche simili situazioni future che inevitabilmente si presenteranno.

Ti lascio altri 3 spunti di riflessione:

1:03 1) Nota il tuo approccio mentale ai problemi: la differenza tra sfida e sfiga
2:47 2) Presta attenzione a non trasformare un comportamento indulgente in abitudine
7:00 3) Stabilisci delle modalità attraverso le quali acquisire conoscenza

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"Tutti noi abbiamo dei problemi e quello che dobbiamo fare, giorno dopo giorno, è cercare di risolverli e entrare in contatto con le emozioni che i problemi fanno nascere in noi. Ogni volta che risolvi un problema e quindi cresci, dopo un po’ arriva un nuovo problema da risolvere e, se risolverai anche il nuovo problema, crescerai di quel po’ che basta per affrontare ancora un nuovo problema. Questo, insomma, fa parte del gioco della vita.

Bene. Ma come faccio a risolvere i problemi della vita?

1) La differenza tra sfiga e sfida. Fermo restando che problemi ci saranno sempre, il punto è come tu ti approcci a loro. È un discorso di mindset, di approccio mentale al problema.
I problemi sono per la mente quello che l'esercizio fisico è per il corpo e per i muscoli. Cioè i problemi – se bene affrontati - ti allenano a risolvere anche gli altri problemi. È vero, li vivi stressanti, ti logorano, ti sottopongono a pressioni, ma in fin dei conti anche un diamante per arrivare a brillare è stato sottoposto per lunghi anni a forti pressioni ed è proprio grazie a loro che oggi il diamante brilla.

2) Il problema della troppa indulgenza. Abbiamo la tendenza a essere troppo comprensivi con noi stessi quando dobbiamo affrontare un problema, quando c'è qualche cosa che non va come vorremmo.

Solitamente la formula che si applica quando siamo troppo comprensivi con noi stessi è: siccome ho avuto una giornataccia, allora mi concedo X o Y, quindi non so, mi si è ammalato il cane e non posso più andare alla festa di compleanno di Fabione; allora mi concedo di stare a casa a guardare Netflix tutta la serata e finire quel barattolo di gelato nel freezer.

Di tanto in tanto un po’ di indulgenza è necessaria e utile, ma stiamo attenti a non farla diventare un qualcosa di troppo grande e soprattutto di non trasformarla in un’abitudine. Quando si tratta di affrontare i problemi noi dobbiamo trovare - grazie a quel problema lì - un metodo per poterlo risolvere non soltanto a breve termine, e nel qui ed ora, ma anche quando quella stessa situazione si ripresenterà. Quello che ci serve, è un'equazione che ci impedisca di ripetere sempre gli stessi errori

3) L'equazione per risolvere i problemi è composta da tre fattori: i problemi, il tempo e la conoscenza. La maggior parte di noi smette di studiare e di acquisire informazioni terminata la scuola dell'obbligo o comunque terminato magari il proprio percorso universitario. Ma quando la conoscenza aumenta, i problemi diminuiscono; quando invece la conoscenza si arresta o diminuisce, i problemi diventano sempre più grandi. Perché quando una conoscenza aumenta noi siamo in grado di vedere le stesse problematiche da altre angolature, da diversi punti di vista. Se la conoscenza non aumenta vediamo quel problema lì come la stessa porta chiusa sulla quale continuiamo a sbattere la testa.

Benjamin Franklin diceva che il miglior investimento che tu possa fare è l'investimento in conoscenza perché ti dà degli interessi senza pari. E allora: come posso cioè costruire una vita, grazie alla mia conoscenza, dalla quale io non debba più desiderare di scappare? Secondo me sono tre le vie per acquisire conoscenze e le vediamo quarto punto.

4) La prima via è: imparare, leggere, studiare, fare corsi formazione, seguire mentori, coach, etc. La seconda via è quella di riflettere, cioè prenderci del tempo, mettere tutto in pausa e dedicare uno spazio a noi stessi, cioè a riflettere sulle cose che abbiamo provato, sulle azioni che abbiamo messo in campo, riflettere sulle nozioni apprese.
La terza via è sperimentare: agire, testare, imparare a mettere a terra ciò che abbiamo imparato nelle altre due tipologie di conoscenze, che poi sono tre tipologie di conoscenza che interagiscono anche molto l'una con l'altra."

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