Apprendere cosa caratterizza una comunicazione ideale ci consente di avere relazioni migliori, nonché una vita più significativa. Infatti, tanto più aumentano le tue abilità comunicative con un'altra persona, tanto più facilmente accederai al valore che quella relazione può portare ad entrambi. Ecco perché ho raccolto in questo video 4 consigli che, se messi in pratica, ti permetteranno di avere una comunicazione ideale con i tuoi interlocutori:

0:39 1) Dai spazio all'altro: creare relazioni migliori attraverso la comunicazione significa mettere in luce i punti in comune, ma al contempo concentrarsi sull'altro evitando di far emergere il proprio ego.
2:33 2) Ascolta e sii presente: anziché pensare a cosa rispondere mentre il tuo interlocutore sta ancora parlando, aspetta che lui termini il suo turno verbale, poi rifletti e formula la tua risposta.
4:34 3) Resisti alla tentazione di terminare la frase dell'altro: ogni persona condivide una esperienza che è unica. Occorre lasciare che questa unicità emerga dalle sue parole, anziché anticiparla noi.
5:03 4) Sospendi il giudizio: una comunicazione ideale è quella in cui ti impegni ad ascoltare l’intera storia dell'altra persona prima di etichettarla in modo irreversibile. Occorre essere consapevoli delle opinioni affrettate che tendiamo a costruirci nella mente.

Questi i miei 4 consigli su come avere relazioni migliori. E tu? Ti ritieni un "comunicatore ideale"? Fammi sapere nei commenti sottostanti cosa ne pensi e quali altri consigli - o errori di comunicazione - aggiungeresti a questi ;-)

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#relazioni #comunicazione #psicologia

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"Cari amici, oggi volevo parlarvi di comunicazione interpersonale, ovvero quella abilità che ci aiuta ad avere delle buone relazioni, connetterci agli altri in maniera sana portando serenità all'interno della nostra vita.

Vediamo 4 errori che troppo spesso le persone fanno quando cercano di comunicare con qualcun altro.

1) Riportare tutto quello che l'altro dice su di noi. Purtroppo è una grande tentazione quella di parlare dell'io mentre parla l'altro, ma il problema è che se lo fai troppo rischi di non ascoltare il tuo interlocutore. Non è che vada sempre male parlare di noi stessi, anzi, è importante riuscire a trovare dei punti di contatto. La tecnica dei punti di accordo è fondamentale ma va usata con criterio. Se qualcuno sta parlando delle sue cose è perché sta cercando comprensione. E non è parlando di noi stessi che daremo a questa persona la comprensione che cerca.

Non dobbiamo far vincere la tendenza ad anticipare il suo problema, perché questo non serve. Te ne accorgi quando parli con una persona egocentrica. Cioè, tu sei lì che ti apri, ma in fin dei conti non ti senti compreso.

2) Quando una persona ti parla, tu invece che ascoltarlo pensi già a ciò che potrai rispondergli. Tu invece che ascoltarlo pensi a un qualche cosa di intelligente che potrai condividere con lui o con lei una volta che avrà finito. Non dobbiamo pensare a che cosa noi diremo dopo, ma a comprendere quello che ci sta dicendo adesso quella persona.

Uno dei nemici che dobbiamo affrontare in queste situazioni è la paura del silenzio. Vogliamo riempire per forza il vuoto e questo è un peccato, perché - anche questa è una cosa che ho imparato quando facevo lo psicoterapeuta - il silenzio ha un suo significato, che però tu puoi comprendere nella misura in cui lo accetti.

Quindi, la soluzione è lavorare per darci tempo di formulare una risposta dopo che abbiamo ascoltato le parole dell'altro. Magari nella nostra risposta possiamo fare un breve riassunto di quello che abbiamo compreso di quanto appena ascoltato.

3) Terminare le frasi di chi sta esprimendo queste frasi. Cioè, è un po' come il completamento automatico di Google, hai presente? Ti sarà successo un sacco di volte. Ecco, in quei casi il 90 per cento delle volte che succede sei di fronte una persona che non ti sta realmente ascoltando. Ogni persona condivide un'esperienza che è unica, e il nostro compito non è quello di anticipare l'esperienza unica, ma di farla emergere.

4) Quando ci formiamo un'impressione prematura del nostro interlocutore. Tutti noi finiamo per giudicare una persona senza però avere a disposizione tutti gli elementi per farlo. La nostra mente funziona in questo modo: si affida delle scorciatoie di pensiero per capire se una persona è buona o cattiva. Invece noi dobbiamo imparare a controllare i nostri giudizi affrettati, o quantomeno riconoscerli per quello che sono: prime impressioni fugaci e incomplete da perfezionare poco alla volta all'interno della conversazione."